Sabrina Bellar: un anima fragile ma al tempo stesso consapevole di se stessa

Sabrina Bellar: un anima fragile ma al tempo stesso consapevole di se stessa

Sabrina Bellar: un anima fragile ma al tempo stesso consapevole di se stessa

Un anima fragile ma al tempo stesso consapevole la giovanissima Sabrina Bellar che dalla sua esperienza di vita molto simile a buona parte dei suoi coetanei ha tratto degli insegnamenti che le hanno dato modo di guardarsi dentro e ripartire alla grande.SABRINA Bellar 2

Qual’è il sogno che Sabrina Bellar coltivi da piccola?

Sin da quando ero piccola mi piaceva giocare con le barbie e trovare degli outfit sempre diversi per rendere la mia bambola sempre alla moda è più bella delle altre (amiche o sorelle), e per l’appunto vinceva la mia perché ero quella che sapeva vestirle meglio, poi crescendo ho iniziato a guardare programmi sulla moda sperando di un giorno esserci io al loro posto, con quei vestiti, le borse e le scarpe dei sogni.

Ci sono dei miti a cui ti ispiri?

Può sembrare banale, ma mi ispiro alla mia forza interiore, ho sofferto molto negli anni di infanzia e adolescenza, e crescendo così ho dovuto imparare a contare solo su me stessa e nessun altro, poi se parliamo di icone io parlo di Jane Birkin e la bellissima storia in aereo sulla creazione della borsa, che è esattamente sul mio stile.

E qual è nella fattispecie il tuo stile?

Il mio look preferito è un qualcosa di comodo, anche se allo stesso tempo adoro l’eleganza, infatti ho molti vestiti eleganti, però il mio look è un qualcosa di oversize, che mi faccia stare a mio agio soprattutto col mio corpo, in quanto non sia magra, ma stia comunque provando ad amarmi.

SABRINA Bellar 2Oltre alla moda coltivi anche altri interessi?

Adoro pitturare, colorare, dipingere e disegnare qualsiasi cosa mi passi per la testa. Ad esempio nel periodo covid io e mia sorella avevamo iniziato a dipingere tante cose belle e colorate che ci dessero positività nei vasi delle nostre piantine.

Che uso fai dei social network?

Cerco di mostrare me stessa almeno all’80% per non fingere come molti di essere sempre felici e positivi, metto post quando sono giù, o frasi tristi che rispecchiano il mio stato d’animo, oppure anche solo canzoni. 

Quelle canzoni che ti devastano il cuore, che sai che fanno male, ma devi mostrarlo anche agli altri, perché altrimenti che senso ha soffrire da soli?

Qual’è il messaggio che intendi far passare attraverso i tuoi social?

Seguo tantissimi influencer in questo periodo, solo che vedo che sono in pochi a parlare effettivamente di problematiche serie, magari sono lì per sponsorizzare prodotti, che chi lo sa, magari un giorno succederà anche a me, ma  se avessi notorietà parlerei di problemi gravi che ho passato da quando sono piccola, che sono la depressione derivata dal bullismo e da atti di molestie, che mi hanno spinto all’autolesionismo, da cui attualmente sto cercando di uscire.

Inoltre da due anni e mezzo ho scoperto di avere, il disturbo borderline di personalità.

all’inizio fa paura, fa molta paura, non hai controllo delle emozioni e sentimenti, agisci d’impulso, commetti errori che non volevi fare, fai cose pericolose cercando sempre il rischio, ma questo non perché siamo pazzi, ma perché abbiamo semplicemente bisogno di una mano in più a stare meglio, che grazie a psicologi, psichiatri e amici, soprattutto amici, puoi riuscire a superare.

Come affronta la depressione una ragazza della tua età?

La depressione non è facile, non è un.. ma si, pensa positivo e starai bene’, la depressione è una malattia sulla quale bisogna soffermarsi di più, perché ci sono molti feriti e soprattutto morti causati da essa.

Non è facile per tutte le persone che mi stanno vicine reggere e sopportare quello che devono passare con me, ma mi aiutano ad andare avanti e a puntare sempre più in alto.

Onestamente io stavo perdendo le speranze, fino a poco fa, poi sono stata contattata dalla ID booking and management e da lì mi è sembrato di rivedere la luce, una nuova strada, una nuova vita, una nuova me.

Io sono Sabrina Bellar, e spero mi accettiate per quello che sono!

 

A cura di Sir Flavio Iacones

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