Marco Carta: dalla vittoria ad Amici al Voragine Tour

Marco Carta: dalla vittoria ad Amici al Voragine Tour

Marco Carta, dalla vittoria ad Amici al Voragine Tour

Marco Carta: dal trionfo di Amici nel 2009 al tour estivo, il racconto di un cantante sardo tra successi, sfide e passioni

Nella rubrica “Dove nasce la musica”, a cura di For Music Magazine, condotta dalla giornalista Giulia Calisti, esploreremo il percorso musicale di Marco Carta. Il cantante di origine sarda ha recentemente lanciato il singolo “Voragine” e da sabato è impegnato con il “Voragine Tour”, pronto a riscaldare l’estate dei suoi fan.

La scuola di Amici e l’avvio della carriera

Per me è stato tutto. Senza Amici, è improbabile che ce l’avrei fatta, anche se non si può mai dire. Mi ha aiutato a superare le prime difficoltà nel mondo della musica e ha innescato un effetto domino che ancora oggi è presente nella mia vita”. Tuttavia, l’artista preferisce non parlare del suo rapporto con la conduttrice Maria De Filippi: “Devo molta gratitudine a quel programma, per quanto riguarda Maria come persona, preferisco non commentare. Mi astengo da qualsiasi commento, anche se positivo, perché ciò che ci diciamo preferisco tenerlo per me”.

Marco Carta

Marco Carta

Il percorso musicale di Marco è ricco di premi

Oltre alla vittoria nella settima edizione di Amici, non si può dimenticare il trionfo al Festival di Sanremo nel 2009 con la canzone “La forza mia”. Tra i vari riconoscimenti, l’artista è particolarmente legato alla vittoria dei Kids’ Choice Awards: “Sono come gli Oscar per i bambini e io ho vinto per due anni consecutivi nella categoria italiana”. Tuttavia, c’è un po’ di rammarico: “Il secondo anno, la serata era presentata da Will Smith. Dovevo essere lì, ma a causa di impegni che la casa discografica non riuscì a coordinare, non sono riuscito a partecipare e questo mi ha un po’ pesato”.

Un percorso variegato

La musica per me rappresenta tutto: la rispetto profondamente e penso che possa anche comprendermi”. Oltre al canto, Marco ha esplorato il doppiaggio e la scrittura: “Sono una persona molto loquace. L’ignoto mi spaventa parzialmente, ma sono curioso di conoscerlo. Ho deciso di provare il doppiaggio pensando fosse facile, ma ho scoperto che era molto difficile, anche se bellissimo”. La scrittura, invece, è un modo per eliminare le domande: “Scrivere un’autobiografia è stato liberatorio, una sorta di psicoanalisi. Amo liberarmi e non amo le domande. Quando parli prima che le persone possano farti delle domande, le eviti perché non possono più fartene”.

Il Tour

Il tour è iniziato sabato scorso, 25 maggio, a Gonnosfanadiga (SU): “È andata benissimo e sono felicissimo”, ma non è ancora finito: “Mi aspetto che la temperatura aumenti, proprio come nelle stagioni: la prima data è stata caldissima, ma le prossime saranno sempre più infuocate. È un nuovo riscaldamento anche per me, la prima data di un tour è sempre una responsabilità, ma alla fine del concerto mi rendo conto che sta andando tutto bene e mi rilasso”.

Guarda QUI l’intervista completa

A cura di Mario Altomura

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